21 Luglio

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Test sierologici: per il Consiglio di Stato è valido il contratto stipulato dal Policlinico San Matteo con Diasorin

21/07/2020

Con ordinanza n. 4270 del 16 luglio 2020, il Consiglio di Stato ha sospeso, nelle more della decisione sul merito degli appelli proposti dal Policlinico San Matteo e da Diasorin, la sentenza n. 1006 del 8 giugno 2020, con la quale il Tar Lombardia aveva annullato il contratto stipulato tra i medesimi per la valutazione di test sierologici e molecolari per la diagnosi di infezione da Sars-Cov-2 in assenza di procedura ad evidenza pubblica per la scelta del contraente.

In particolare, sotto il profilo del fumus boni iuris, il Consiglio di Stato ha ritenuto meritevoli di adeguato approfondimento in sede di merito le questioni sollevate, con particolare riguardo: a) da un lato, alla difficile coniugabilità  del principio di concorrenzialità e del relativo corollario dell’evidenza pubblica con le sperimentazioni e le validazioni condotte dall’IRCCS su iniziativa del privato, aventi ad oggetto “invenzioni” suscettibili di tutela brevettuale; b) dall’altro lato, ai dubbi circa l’esatta qualificazione giuridica dell’accordo intercorso, ricostruito dal Tar quale “concessione del compendio aziendale”, pur in assenza del requisito di esclusività che ordinariamente caratterizza il rapporto concessorio.

Quanto al periculum in mora, i magistrati di Palazzo Spada hanno ritenuto che il pregiudizio scaturente per il Policlinico San Matteo dall’esecuzione della sentenza – legato all’incertezza circa la perdurante validità delle linee di ricerca che l’Istituto sta conducendo ex art. 8 d.lgs. 288/2003, anche in ambiti attinenti alla diffusione epidemiologica in atto – sia maggiormente rilevante e pregante, sul piano cautelare, rispetto al mero interesse del ricorrente di primo grado a tutelare porzioni di mercato acquisite nel settore in cui già opera con propri strumenti diagnostici brevettati.

Con il provvedimento in esame, il Consiglio di Stato ha altresì ritenuto opportuno acquisire, per il tramite del Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca del MIUR, più ampi elementi conoscitivi circa le prassi operative seguite dagli IRCCS nell’applicazione dell’art. 8, co. 5, d.lgs. 288/2003 cit., con particolare riferimento alla provenienza (privata/pubblica) della proposta delle linee di ricerca.