03 Aprile

HEALTHCARE

Covid 19 e responsabilità medica: la proposta di emendamento al decreto “Cura Italia”

03/04/2020

Il Governo ha espresso parere favorevole alla proposta di emendamento del Pd al decreto “Cura Italia” che, nel contesto legato all’attuale emergenza sanitaria Covid-19, limita la responsabilità civile e penale degli operatori sanitari e delle ASL.
Nello specifico, in ambito civilistico, è proposta l’abolizione, salvo i casi di colpa grave o dolo, della responsabilità delle strutture ospedaliere pubbliche e private e del personale sanitario. Nel dettaglio, il testo dell’emendamento dispone che: «per tutti gli eventi avversi che si siano verificati o abbiano trovato causa durante l’emergenza epidemiologica COVID-19 (…), le strutture sanitarie e socio sanitarie pubbliche e private e gli esercenti le professioni sanitarie – professionali – tecniche amministrative del Servizio sanitario non rispondono civilmente, o per danno erariale». La proposta tuttavia non riguarda quelle condotte «intenzionalmente finalizzate alla lesione della persona; condotte caratterizzate da colpa grave consistente nella macroscopica e ingiustificata violazione dei principi basilari che regolano la professione sanitaria o dei protocolli o programmi emergenziali predisposti per fronteggiare la situazione in essere; condotte gestionali o amministrative poste in essere in palese violazione dei principi basilari delle professioni del Servizio sanitario nazionale in cui sia stato accertato il dolo del funzionario o dell’agente che le ha poste in essere o che vi ha dato esecuzione». Nella proposta di emendamento viene inoltre chiarito che la sussistenza della colpa grave andrà valutata tenendo conto delle risorse umane e materiali disponibili, del numero di pazienti che necessitano di cure e dell’eterogeneità della prestazione svolta in rapporto al livello di esperienza e specializzazione del singolo operatore.
Quanto invece alla responsabilità penale, fermo quanto previsto dall’art. 590-sexies c.p. sulla responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario, l’emendamento tende a delimitare ai soli casi di colpa grave la punibilità penale del personale sanitario. Più dettagliatamente esso prevede che «la colpa si considera grave unicamente laddove consista nella macroscopica e ingiustificata violazione dei principi basilari che regolano la professione sanitaria o dei protocolli o programmi emergenziali eventualmente predisposti per fronteggiare la situazione in essere» Si attende ora l’approvazione della Commissione Bilancio del Senato, ma è evidente che la ratio sottesa all’emendamento sia quella di far prevalere nell’emergenza sanitaria in atto il concetto solidale di sanità responsabile rispetto al più tradizionale impianto accusatorio della responsabilità sanitaria.