10 Maggio

HEALTHCARE

Professioni sanitarie: la Corte di Giustizia dice “no” al divieto assoluto di pubblicità

10/05/2017

La Corte di Giustizia ha stabilito che contrasta con l’art. 56 TFUE una normativa nazionale (nel caso di specie, belga) che vieta in modo generale e assoluto ogni tipo di pubblicità (anche on-line) relativa a prestazioni di cura del cavo orale e dei denti, in quanto la stessa, restringendo la possibilità per i professionisti di farsi conoscere presso la potenziale clientela e di promuovere la propria attività, eccede gli obiettivi perseguiti di tutela della salute pubblica e della dignità della professione, comportando una restrizione alla libera prestazione dei servizi. Inoltre, con particolare riferimento alla pubblicità effettuata on-line, la Corte ha affermato che, ancorché la direttiva 2000/31 ("direttiva sul commercio elettronico") consenta agli Stati membri di prevedere restrizioni, al fine di tutelare la fiducia dei pazienti nei confronti dei professionisti, tuttavia, le regole professionali e le norme nazionali non possono validamente vietare in modo generale e assoluto ogni tipo di pubblicità che promuove in Internet l’attività di un professionista sanitario (Corte di Giustizia, sentenza 4 maggio 2017, nella causa C-339/15).