19 Settembre

LAVORO

Appalto illecito e somministrazione irregolare: il licenziamento va impugnato nei confronti del committente

19/09/2016

Con la sentenza n. 17969 del 13 settembre 2016 la Corte di Cassazione ha affermato un principio molto importante in tema di impugnazione stragiudiziale del licenziamento per l’ipotesi di somministrazione irregolare e appalto illecito. In particolare, decidendo un caso in cui un lavoratore dipendente di un’impresa appaltatrice aveva contestare la genuinità dell’appalto, invocando l’esistenza di una somministrazione di lavoro irregolare e domandando la costituzione del rapporto di lavoro in capo al committente, il Giudice di legittimità ha precisato che in tale ipotesi tutti gli atti di gestione posti in essere dall’appaltatore si ripercuotono necessariamente – se l’appalto viene dichiarato illecito - sul soggetto committente che in concreto ha utilizzato la prestazione lavorativa dei dipendenti, così che l’eventuale impugnazione stragiudiziale del licenziamento - intimato dall’appaltatore - deve essere proposta entro 60 giorni a pena di decadenza contro il committente il quale, nei fatti, ha agito come effettivo datore di lavoro.