09 Gennaio

LAVORO

Appalti privati: passo indietro del legislatore rispetto all’obbligo per i committenti di versare le ritenute di legge al posto dell’appaltatore

09/01/2020

La legge 19 dicembre 2019 n. 157/2019, convertendo con modifiche il decreto legge 124/2019 ha sostanzialmente riscritto le tanto discusse regole in tema di appalti e obbligo dei committenti di versare le ritenute di legge sulle retribuzioni dei dipendenti dell’appaltatore. Come noto, il decreto legge n. 124/2019, all’art. 4 aveva previsto che a decorrere dal 1° gennaio 2020 le imprese committenti dovessero direttamente versare le ritenute sui redditi di lavoro ed assimilati, comprese le addizionali regionali e comunali, operate dall’appaltatore e dal subappaltatore, al posto di questi e in base ad un complicato meccanismo di scambio di dati e provviste economiche tra committente e appaltatore. In sede di conversione del predetto decreto legge è stato invece completamento riscritto l’originario art. 4, con eliminazione del sistema del pagamento diretto delle ritenute da parte dei committenti. È stato inoltre chiarito che le nuove norme, in vigore dal 1° gennaio 2020, si applicano solo agli appalti aventi valore superiore a 200.000 euro annui, se trattasi di appalti labour intensive (prevalente utilizzo di manodopera), cd interni (eseguiti presso i locali della committente) e che siano eseguiti con l’utilizzo di beni del committente. In questi casi non sarà più il committente a doversi far carico del versamento delle ritenute ma avrà solo obblighi di verifica rispetto ai versamenti che dovranno essere fatti, come in precedenza, dall’appaltatore. Il committente sarà poi obbligato a sospendere i pagamenti verso gli appaltatori che non dimostrino di essere in regola con i versamenti.