27 Marzo

HEALTHCARE

Greenwashing: in vigore la direttiva UE per tutelare i consumatori dall’utilizzo di green claim ingannevoli

27/03/2024

Il 26 marzo è entrata in vigore la dir. 2024/825/UE, che, modificando precedenti direttive in materia di pratiche commerciali scorrette (direttive 2005/29/CE e 2011/83/UE), introduce norme dirette a contrastare le pratiche commerciali sleali che, ingannando i consumatori, impediscono agli stessi di compiere scelte di consumo sostenibili, in particolare, mediante l’utilizzo di asserzioni ambientali ingannevoli (c.d. «greenwashing»).

La direttiva introduce nuove definizioni, quali quelle di asserzione ambientale, asserzione ambientale generica, marchio di sostenibilità e sistema di certificazione, e inserisce, tra le pratiche commerciali considerate in ogni caso sleali, l’esibizione di un marchio di sostenibilità che non è basato su un sistema di certificazione o non è stabilito da autorità pubbliche, la formulazione di un'asserzione ambientale generica per la quale l'operatore economico non è in grado di dimostrare l'eccellenza riconosciuta delle prestazioni ambientali vantate, la formulazione di un'asserzione ambientale concernente il prodotto nel suo complesso quando riguarda soltanto un determinato aspetto del prodotto, la dichiarazione che, sulla base della compensazione delle emissioni di gas a effetto serra, un prodotto ha un impatto neutro, ridotto o positivo sull'ambiente in termini di emissioni di gas a effetto serra, nonché la dichiarazione di requisiti imposti per legge sul mercato dell'UE per tutti i prodotti appartenenti a una data categoria.

Il recepimento da parte degli Stati membri delle disposizioni introdotte dalla dir. 2024/825/UE dovrebbe avvenire entro il 27 marzo 2026 e le nuove regole dovrebbero applicarsi a livello nazionale a decorrere dal 27 settembre 2026.

Inoltre, a completare il quadro delle disposizioni in contrasto al “greenwashing”, la Commissione europea ha presentato una proposta di direttiva relativa alle asserzioni ambientali esplicite (c.d “direttiva sui green claim”), attualmente in fase di approvazione.

In particolare, la direttiva individua i criteri per stabilire l’ammissibilità dei green claim e delle asserzioni ambientali che dichiarano o inducono a ritenere che un prodotto o un professionista abbia un impatto ambientale minore o prestazioni ambientali migliori rispetto ad altri prodotti o professionisti (“green claim comparativi"), nonché le prescrizioni che devono rispettare i sistemi di etichettatura ambientale.

Il 12 marzo, il Parlamento europeo ha approvato con emendamenti la proposta di direttiva della Commissione europea, che dovrà ora essere esaminata dal Consiglio europeo.